Già procuratore di Morris County (NJ), l’avvocato Robert A. Bianchi è stato il capo delle forze dell’ordine della contea dal 2007 al 2013 ed oggi guida un team di avvocati penalisti del New Jersey presso lo studio professionale Bianchi Law Group. Bianchi è anche un anchorman del canale televisivo legale Law & Crime Network ed è spesso intervistato in qualità di analista legale da canali televisivi nazionali quali CNN, ABC, FOX, NBC, CBS e MSNBC. È inoltre apparso in talk show e documentari legali tra cui The Geraldo Rivera Show, Due Process, e New Jersey Capitol Report.
Immediato Past Presidente dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), Bianchi ha ricoperto, negli anni passati, ruoli di primo piano, interfacciandosi spesso con i funzionari della Casa Bianca, i membri del Congresso e altri alti funzionari federali su questioni che riguardano gli italo-americani.
Può raccontarci un po’ della sue origini italiane e come hanno influenzato la sua vita personale e professionale?
Certo, la mie origini italiane sono sempre stata una parte significativa della mia vita. I miei nonni erano immigrati italiani, e molte delle mie tradizioni e valori familiari provengono da quella tradizione. Crescendo, essere italoamericano è sempre stato un punto di orgoglio che mi è stato instillato dalla mia famiglia. L'esperienza di immigrazione di mia madre e mio padre differiva notevolmente, anche se entrambe le famiglie provenivano dall'Italia. Mia madre proveniva dall'esperienza di immigrazione italo-americana più comune di una famiglia che era relativamente povera, anche se ben istruita e con un mestiere di famiglia. I membri della famiglia di mio padre erano molto istruiti, erano ricchi quando vivevano in Italia, e sono diventati leader molto rispettati e influenti dopo essere arrivati in America. A differenza della famiglia di mia madre, quella di mio padre non si è trasferita negli Stati Uniti per necessità.
L'OSDIA ha una lunga storia di sostegno alla comunità italo-americana. Può dirci qualcosa sulle recenti iniziative e le nuove direzioni che essa ha intrapreso negli ultimi anni?
L'OSDIA esiste da oltre 118 anni, e stiamo costantemente evolvendo per rispondere alle esigenze dei nostri membri e della comunità. Di recente ci siamo concentrati sull'ampliamento della nostra base di membri per includere più giovani e donne in posizioni di leadership. Abbiamo anche aperto alcuni capitoli in Italia e stiamo lavorando per rafforzare i nostri legami con la madrepatria. Inoltre, stiamo utilizzando nuovi canali mediatici per promuovere la nostra organizzazione e la comunità italo-americana. Oggi siamo diventati un'organizzazione di uomini e donne che hanno donato decine di milioni di dollari in beneficenza, borse di studio, aiuti in caso di disastri, promuovendo al contempo le nostre origini italiane e combattendo gli stereotipi negativi, presentando l'immagine positiva delle grandi realizzazioni degli italoamericani a beneficio di tutti gli americani.
In che modo l’OSDIA ha contribuito al rapporto tra Italia e Stati Uniti?
L'OSDIA ha una lunga storia di sostegno all'Italia e alla comunità italo-americana. Abbiamo contribuito a varie cause in Italia, come il soccorso in caso di terremoto e la ricostruzione dopo recenti inondazioni. Abbiamo anche lavorato per promuovere la cultura e le tradizioni italiane negli Stati Uniti, il che ha contribuito a rafforzare il rapporto tra i nostri due Paesi.
Quali vede come le future direzioni dell’OSDIA, e come vede l’organizzazione evolvere nei prossimi anni?
L'OSDIA continuerà a evolvere per rispondere alle esigenze dei nostri membri e della comunità. Continueremo a promuovere la cultura e l'eredità italiana negli Stati Uniti e a lavorare per rafforzare il rapporto tra Italia e Stati Uniti. Continueremo inoltre a espandere la nostra base di membri e a promuovere opportunità di leadership per le donne e i giovani. Nel complesso, l'OSDIA rimarrà quella organizzazione forte e vitale che sostiene e celebra la comunità italo-americana nel solco della tradizione in accordo con la visione del suo fondatore, il Dr. Vincenzo Sellaro.